Minacce e provvedimenti disciplinari non ci aiutano a calmare una classe di alunni scalmanati. Perché? Vediamolo insieme.
Alzi la mano chi tra noi automobilisti non si è sentito stringere lo stomaco nel ricevere quella busta verdina spedita da un comando di polizia. Un autovelox?!? Nooooooo!!!
La multa dell’autovelox è un vero colpo basso. Machissiricorda???? Due mesi fa? Ma dove??? E giù con le imprecazioni, per la sanzione, per i punti tolti alla patente, con la netta impressione di esser stati pugnalati alle spalle.
La rabbia che ci esplode dentro per questa multa a tradimento e a scoppio ritardato genera in noi due risultati certi:
- una pressante urgenza di scaricare la nostra frustrazione su chi ci sta vicino, oppure su noi stessi;
- non modifichiamo di una virgola il nostro comportamento riguardo al rispetto dei limiti di velocità.
Le nostre strade sono ormai talmente infestate da questi oggetti del male che diamo per scontata la loro presenza e la loro (dubbia) funzione. Perché, vi chiedo, siamo sicuri che gli autovelox siano il mezzo più efficace per ridurre la velocità degli automobilisti indisciplinati?
Lo so, ti starai chiedendo cosa c’entra l’autovelox con il caos della classe… La busta verdolina della foto certo, è arrivata a me… Sì, però questo non è solo uno sfogo, dammi retta, seguimi ancora un momento.
Viaggiando, capita di incontrare anche un altro dispositivo di segnalazione, molto più semplice dell’autovelox perché senza fotocamera. Questo:
E’ un innocuo segnalatore di velocità e le evidenze scientifiche mostrano che presenta una maggiore efficacia rispetto all’autovelox al fine di indurre l’automobilista a diminuire la sua velocità.
Il motivo è semplice. Il segnalatore di velocità mostra gli effetti del nostro comportamento, cioè di quanto stiamo spingendo sull’acceleratore, nel momento stesso in cui mettiamo in atto la nostra azione e non un mese dopo, quando ci arriva la raccomandata della multa da autovelox. Una sanzione che arriva dopo mesi dal momento della violazione non serve a cambiare il nostro comportamento: induce anzi a farcelo ripetere!
I segnalatori di velocità sono tecnologicamente più semplici e costano molto meno di un autovelox. Ma allora, come mai sulle strade incontriamo più autovelox che segnalatori? Risposta ovvia: un autovelox produce entrate per il Comune che lo installa, mentre un segnalatore di velocità rappresenta solo un costo.
Ecco svelata la vera finalità dell’autovelox, con tutto il contorno di rabbia e aggressività che provoca in noi e l’aggravante della reiterazione. Con l’autovelox il messaggio educativo verso gli automobilisti è praticamente inutile, anzi dannoso, poiché esprime l’impostazione di un rapporto tra autorità e cittadino basato su metodi punitivi e di scarso rispetto reciproco.
È esattamente ciò che accade in classe, quando per ottenere silenzio e attenzione dai ragazzi utilizziamo solo minacce e provvedimenti disciplinari. Nei nostri studenti otteniamo solo un aumento di rabbia, di aggressività, un senso frustrato di ribellione, e non cambiamo certo il loro comportamento, creando invece le condizioni per una successiva esplosione del caos, replicabile all’infinito.
A scuola non servono i metodi stile autovelox!
Esiste invece un sistema che, come per il segnalatore di velocità, permette di fornire ai nostri studenti un messaggio educativo, producendo non certo un silenzio cimiteriale, ma una condizione di attenzione, di ascolto e di rispetto reciproco, attraverso la consapevolezza del proprio comportamento. Si chiama
Casinometro.