C'era una volta, in una scuola non così lontana, dove insegnanti e studenti non si capivano: sembravano essere arrivati da due pianeti lontanissimi. Gli insegnanti erano stressati e sopraffatti, e gli studenti sentivano che i loro insegnanti non capivano le loro esigenze. Sembrava impossibile creare connessioni umane significative, lasciando tutti isolati e insoddisfatti. E nessuno imparava niente, o quasi. Sopratutto, che è peggio, nessuno sospettava l'esistenza del piacere di imparare, della bellezza della conoscenza.
Un giorno, un gruppo di insegnanti decise di agire. Si riunirono per discutere delle loro esperienze e scoprirono che condividevano tutti sfide simili. Realizzarono che dovevano trovare una via d'uscita a questa situazione insopportabile, e iniziarono a esplorare nuovi modi per affrontare il loro lavoro.
Un insegnante suggerì di incorporare la tecnologia in classe. Un altro di adottare alcuni metodi tratti dalle più recenti ricerche sul cervello umano. di Gli altri erano scettici, ma dopo molte discussioni, decisero di provarci. Iniziarono ad utilizzare strumenti online per creare lezioni interattive e coinvolgenti e rapidamente toccarono con mano l'impatto positivo che la tecnologia stava avendo sulle loro relazioni con i loro studenti.
Soprattutto impararono a farlo risparmiando tempo e migliorando il benessere di tutti in classe.
Erano ora in grado di creare un'esperienza di apprendimento più dinamica e personalizzata, permettendo agli studenti di sentirsi ascoltati e compresi. Incorporare la tecnologia nelle loro lezioni permetteva una maggiore collaborazione, aiutando a creare un senso di comunità in classe.
L'aspetto nuovo è stato quello di utilizzare la tecnologia per migliorare l'empatia e la comprensione fra loro e i loro alunni: non solo per ridurre il carico di lavoro a scuola. Coltivando l'empatia, tutti erano meglio attrezzati per far meglio il proprio lavoro e ottenerne più soddisfazioni.
E ai bambini e a ragazzi piaceva!
Gli scettici non capivano: troppi corsi sulla didattica con la tecnologia erano stati obbligati a seguire. Ma qui si trattava di un modo nuovo, completamente diverso, che metteva la tecnologia al servizio della relazione fra alunni e insegnanti.
Gli insegnanti non si sentivano più isolati e sopraffatti, ma erano invece pieni di un senso di scopo e appagamento. Perchè creare connessioni significative con i propri alunni fa stare meglio tutti e cambia il clima, anche nelle classi più difficili.
Era una rivoluzione.
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